Alcune zone della Sicilia non godono, anche da parte degli stessi abitanti dell’isola, di alcuna considerazione: Ma che ci vai a fare? E la domanda retorica più sentita. Della serie, va bene visitare Palermo o Siracusa ma altre città meglio lasciare perdere. Uno di questi esempi è Mazara del Vallo. Perché dovresti perdere del tempo prezioso per andare ove si presume non ci sia nulla che valga la pena di una visita? Né monumenti, né natura maestosa (meglio l’Etna o una riserva naturale), neanche rovine classiche.
Ma un gruppo di giovani riuniti intorno all’associazione Periferica ha voluto ribaltare questo luogo comune. Mazara non ha un giardino, non ha bellezze degne di nota? Non è vero! Mazara possiede qualcosa di unico e che merita di essere riscoperto e apprezzato da tutti. Il bello è che questo qualcosa non si trova solo in superficie ma anche sepolto sotto terra.
Mazara, come ogni città piccola o grande della Sicilia, è stata costruita grazie ad un materiale locale, visti anche gli enormi costi dei trasporti per via di una viabilità, avventurosa, ostacolata com’era e com’è dalla natura e dall’uomo. Ma dove era reperita questa pietra che serviva per erigere chiese per gli ordini religiosi e i palazzi della nobiltà locale? Dalle cave che si trovano sotto la città.
Stiamo parlando di un museo sotterraneo che si estende per 100.000 mq e le cui diramazioni si disperdono in un intrigo vertiginoso di cunicoli, sale ipogee, grotte e giardini, molti dei quali sono ancora sconosciuti. Pochissimi anziani conservano vaghi ricordi dei luoghi molto spesso per sentito dire. I giovani di Periferica hanno dovuto rimboccarsi le maniche e partendo anche da piccoli patrimoni personali (vecchie case, magazzini, botteghe) hanno avviato un lavoro di scavi e sondaggio i cui risultati sono andati al di là delle più rosee prospettive.
Evocava, questo è il nome del progetto, avendo vinto Culturability, premio prestigioso a livello nazionale bandito dalla Fondazione Unipol, si accinge a passare da sogno a occhi aperti a realtà tangibile pronta a deliziare il palato di un turista sempre più esigente.
Nel 2017, è stato presentato il primo itinerario di Evocava, ancora da perfezionare, che si snoda attraverso tre postazioni: il Giardino, il Cuore e il Canale. A questo aggiungiamo un Festival dal 27 luglio al 5 agosto 2018, arrivato già alla V edizione, che avrà come tema Open Museum. Antichi patrimoni per nuovi fruitori. Si tratta di una vera e propria scuola estiva di architettura in cui si terranno dibattiti, workshop e laboratori a cura di giovani architetti selezionati con una call. Una manifestazione arricchita anche da spettacoli e concerti tenuti all’interno di questi luoghi così suggestivi. Per saperne di più si può visitare il sito dell’associazione Periferica. Evocava può contare anche sul fantastico supporto di Farm Cultural Park.