Carla Accardi a Milano e a Londra

Carla Accardi (1924-2014) ha avuto una vita eccezionale perché ha potuto scegliere, grazie a genitori sui generis, di essere quello che era: un’artista. Una vocazione maturata precocemente a Trapani, nella Sicilia profonda, e che la vede, giovanissima, far parte di Forma 1 la corrente dall’astrattismo italiano di cui fu una delle leader. Incredibile, ma vero, in un’Italia ancora provinciale, l’astrattismo era attaccato sia dai conservatori, che si rammaricavano che nel Novecento non ci fossero pittori degni di questo nome, sia dal Partito comunista, che non trovava questa tendenza adatta a rappresentare i valori degli operai e dei contadini, ma vi vedeva solo una deriva intellettualistica degna di borghesi decadenti. Ma Carla Accardi, complice la ferma battaglia portata avanti da Palma Bucarelli, direttrice della Galleria di Arte moderna a Roma a favore dei sovversivi, andò avanti per la sua strada. A farle compagnia incontrò altri pittori, Antonio Sanfilippo già suo marito, Consagra, Dorazio e Turcato per citarne alcuni.

Indipendente anche in politica, Carla Accardi aderì al Partito comunista ma ne uscì, nel 1957, polemizzando contro l’invasione dell’Ungheria. Fu anche tra le prime aderenti al Movimento femminista italiano ma se ne allontanò quando le istanze di genere presero il sopravvento sottolineando che un artista è tale sempre e che il sesso di quest’ultimo non conta. Carla Accardi fu anche tra le prime donne a divorziare in Italia incurante dei pregiudizi sociali. Roma era la città che aveva scelto per vivere e l’Urbe degli anni Sessanta era una capitale splendida, scintillante in cui era possibile incontrare tutta l’intellighenzia italiana e straniera. Anni irripetibili che hanno segnato per sempre la storia italiana. Decennio velocissimo che Carla Accardi visse intensamente inaugurando una nuova forma di pittura che non aveva più come supporto la tela ma grandi fogli di plastica trasparente che trasformavano i suoi segni astratti in linee fluttuanti in uno spazio incerto in cui anche i muri, i supporti e la luce diventavano parte dell’esperienza visiva. Il suo stile, unico e riconoscibile, si è evoluto negli anni mantenendo, tuttavia, alcune costanti irrinunciabili.

A Londra al M & L Fine Arts, da febbraio al 20 maggio 2020, saranno esposte solo dieci opere da lei realizzate su sicofoil, fogli di plastica trasparente. A Milano presso il Museo del Novecento, dal 27 marzo al 30 agosto 2020, ci sarà una vera e propria retrospettiva, Carla Accardi. Contesti, curata da Maria Grazia Messina e Anna Maria Montaldo con Giorgia Gastaldon, che darà modo di conoscere, nel suo complesso, grazie a ben 70 opere esposte, l’opera di questa sorprendente artista siciliana.