Giovanni Morana (37 anni, di Pozzallo), Daniele Zito (34 anni, di Siracusa) e Rao Mikkilineni (statunitense di origine indiana) hanno creato una startup che si chiama C3Dna, un sistema per il cloud computing. Il loro progetto molto ambizioso necessitava di un notevole investimento. Lo hanno trovato in California. Dopo anni di ricerche e di apprezzamenti da parte della comunità scientifica, i due ingegneri siciliani, grazie alla mediazione dell’amico americano, hanno potuto incontrare Paul Camacho ma, sopratutto, il leggendario Kumar Malavalli, fondatore di Brocade Communication, che ha investito due miloni di dollari nella loro idea che possiamo semplicare in questo modo: pensiamo ad una casa piena zeppa di mobili, di oggetti e quant’altro. Muoversi in essa diventa sempre più difficile per non parlare di trovare qualcosa. Come risolvere il problema? Si potrebbe immaginare di avere sul tetto della casa tantissimi box ove sia possibile ordinare ogni oggetto. E fin qui nulla di nuovo. Ma gli ingegneri siculi hanno riflettuto sul fatto che sarebbe favoloso se gli stessi box mettessero in comunicazione le diverse informazioni tra loro grazie ad un cervello. La metafora è trasparente: nelle grandi organizzazioni, i computer devono immagazzinare un’enorme quantità di informazioni e, soprattutto, devono poter connettere tra loro questi dati. C3Dna fornisce uno strumento semplice per ottenere questo risultato utilizzando Docker, un programma open-source già sviluppato e apprezzato, ed implementandolo. Le aziende si ritrovano con applicazioni velocissime, interconnesse e flessibili poiché tutte le informazioni non gravano sui computer, ma vivono in uno spazio altro: sul tetto, o meglio ancora, sulla nuvola (Cloud), cioè in server dedicati che garatiscono super velocità, leggerezza e, soprattutto, dati al riparo da qualsiasi hacker.
