Camp Google 2015

Anche quest’anno il Verdura Resort Golf & Spa di Sciacca sarà la location del Camp Google 2015, il raduno che, ogni anno, Google e i suoi fondatori (Larry Page e Sergey Brin) organizzano per discutere con gli amici miliardari dei destini dell’umanità. Quest’anno, arriverà, pare, sua maestà Bill Gates (con il magnifico yacht al seguito? Chissà!) e l’incensato e bellissimo Kayvon Beykpour, il fondatore di Periscope. Verrà Giorgio Armani, altro monarca del lusso, e Leonardo Del Vecchio (Luxottica), novello Luigi XIV, che, per i suoi 80 anni, ha regalato ai suoi dipendenti otto milioni di euro in azioni. Un salto lo farà anche Jaki Elkann Agnelli che, pare, sia stato colui che ha fatto conoscere la Sicilia ai nerd di Mountain View.  La lista completa degli ospiti è, ovviamente, segretissima. Per conoscere tutti i dettagli del Camp Google 2015, gli happy few possiedono una password che permette di accedere al sito dedicato con tutte le informazioni del caso. Si favoleggia di pluristellati chef (che non parlerebbero neanche sotto tortura) per il catering di un banchetto che, ça và sans dire, riuscirà indimenticabile. Il tempio della Concordia, nella sua austera bellezza, sarà la splendida dimora prescelta da Google per salutare gli  ospiti. E, forse, tra una deliziosa zuppetta di aragosta e un uovo di seppia, ecco che un venticello leggero si leverà e agli straordinari ospiti sembrerà di udire una voce che recita, ispirata dal luogo, l’inno a Zeus del filosofo Cleante

«Senza di te, o Dio, non si fa niente sulla terra,
Né nel divino etere del cielo, né nel mare,
Tranne che quel che ordiscono i malvagi nella loro follia.
Ma tu sai riportare gli estremi alla misura,
Ordinare quel che é senz’ordine, e i tuoi nemici ti divengono amici.
Perché tu hai armonizzato così bene insieme il bene e il male
Che vi é per ogni cosa una sola Ragione eterna,
Quella che fuggono e abbandonano i perversi tra i mortali,
Disgraziati, che desiderano senza sosta il possesso dei (pretesi) beni,
E non badano alla legge universale di Dio, né l’ascoltano,
Mentre, se le obbedissero con intelligenza, avrebbero una nobile vita;
Da se stessi si gettano, insensati, da un male all’altro;
Questi, spinti dall’ambizione, alla passione delle contese;
Quelli, volti al guadagno, senza alcun principio;
Ah! Zeus, benefattore universale, dai cupi nembi, signore della folgore,
Salva gli uomini dalla loro funesta ignoranza;
Dissipa questa, o padre, lungi dalle loro anime; e concedi loro di scorgere
Il pensiero che ti guida per governare tutto con giustizia,
Affinché, onorati da te, ti rendiamo anche noi grande onore».