Tano Festa a Catania

Tano Festa (1938-1988), nato a Roma, pittore, fotografo ed esponente dell’arte pop italiana, fu protagonista di una disavventura dovuta al suo carattere imprevedibile e sopra le righe. Chiuso nel suo studio, intento a dipingere in costume quasi adamitico, dopo essersi imbrattato di colore, decise, nella medesima mise, di fare una passeggiata per le vie del centro vicine al suo studio. Per prima cosa, pensò bene di entrare in un albergo di lusso e, avendo afferrato un passaporto posto sul banco all’ingresso, si  attirò le ire plagose del portiere e decise di riparare nell’ immediata sede del Rai in via del Babuino. Accolto in modo inurbano anche in quella dimora, decise di vendicarsi. Adocchiata un’automobile con le chiavi inserite nel quadro, in mutande com’era decise di partire senza meta finché fosse durato il carburante. La sua folle corsa in discesa della penisola si concluse, con sua sorpresa, a Catania.  La Polizia sembrò non gradire lo strano abbigliamento e l’atteggiamento stralunato del nostro eroe che fu registrato, sulla base del passaporto rubato, come un cittadino di nazionalità francese e fu inviato, in custodia cautelare, nel carcere catanese sito in piazza Lanza. A Roma, intanto, la notizia della scomparsa di Festa si era diffusa tra gli amici che, preoccupatissimi, conoscendone la dipendenza dalle droghe, cominciavano a temere il peggio. Cominciò una caccia all’uomo in tutta Italia attivando tutti i canali possibili: ospedali, manicomi, polizia, carabinieri, obitori e carceri. Ma l’uomo sembrava scomparso nel nulla. Alla fine, il gruppo dei pittori di Piazza del Popolo chiese l’intervento di un maestro più anziano e molto stimato anche a livello istituzionale. Renato Guttuso cominciò a chiamare le sue conoscenze in tutta Italia e, in particolare, in Sicilia chiedendo esplicitamente se organi delle forze dell’ordine avessero arrestato un artista. Finalmente, il direttore del carcere di Catania rispose che, effettivamente, da mesi, era detenuto  un cittadino francese sedicente pittore. Guttuso se lo fece descrivere e dall’aspetto da energumeno (Tano Festa era molto alto e massiccio) individuò immediatamente l’amico scomparso. In tutta fretta, infine, il pittore fu scarcerato. Lui stesso narrò più volte la sua disavventura, non l’ultima, trovandola molto divertente. Di Tano Festa è possibile ammirare, in Sicilia , lo splendido Monumento per un poeta morto (noto anche come Finestra sul mare) collocata sul lungomare di Villa Margi e parte del Percorso della Fiumara d’arte  a Castel di Tusa ideata da Antonio Presti.