La Sicilia vanta un gran numero di siti dichiarati “Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco. Sono infatti sette e, bisogna dirlo, essi rappresentano un unicum nel loro genere tanto da essere conosciuti e ammirati a tutte le latitudini.
Troviamo la splendida Valle dei Templi di Agrigento con i numerosi edifici – che componevano una suggestiva Acropoli – in ottimo stato di conservazione e il ritrovato Giardino della Kolimbetrhra restaurato dal FAI.
La Villa del Casale di Piazza Armerina, una delle più importanti scoperte archeologiche del secolo. L’edificio estremamente lussuoso ha riscritto la storia della Sicilia romana e delle grandi proprietà dei senatori romani.
Le Isole Eolie, una collana di perle, da far invidia ad una divinità. Provate qualsiasi meta esotica e, poi, andate a Stromboli o a Salina, magari in barca a vela, e vedrete che, sotto casa, non potreste cercare luoghi più paradisiaci.
Nel 1693, un immane terremoto distrusse o danneggiò gravemente tutta la parte sud-orientale della Sicilia. Fu necessario pensare ad una rapida ricostruzione che trasformò i luoghi in un cantiere per cinquant’anni circa. Ne venne fuori un esempio di tardo barocco tra i più straordinari anche perché diffuso e adattato alle diverse realtà sociali, economiche e ambientali. Le città del Val di Noto protette sono Catania, Modica, Noto, Scicli, Ragusa, Palazzolo Acreide, Caltagirone e Militello in Val di Catania.
Siracusa era, in età greca, la città più ricca e più splendida di tutta la Sicilia per commerci, per forza e per ricchezza. L’isola di Ortigia, un vero e proprio museo a cielo aperto, manifesta chiaramente il suo straordinario splendore in luoghi che mozzano il fiato come il teatro, scenario oggi di suggestive rappresentazioni classiche. Le rupi di Pantalica sono, invece, la testimonianza dell’antico popolamento della Sicilia ove la storia scivola presto nel mito e nella leggenda. Grazie a questo tra i diversi siti, possiamo conoscere meglio gli antichi abitanti dell’isola e strapparli a quell’oblio al quale la predominanza culturale greca li aveva condannati.
Il monte Etna non ha bisogno di presentazioni. Come si studia a scuola, il vulcano attivo più alto di Europa, ogni anno, delizia i siciliani con eruzioni spettacolari accompagnate da sconquassi e rombi inquietanti, ai quali, tuttavia, gli abitanti dei paesi limitrofi sono abituati tanto da considerli alla stregua dei borbotii di uno zio o di un vecchio nonno, un po’ bisbetico a causa dell’età, che è meglio non far arrabbiare.