Se vi trovate in vacanza a Pantelleria, l’isola siciliana dei dammusi e del passito, non potete tralasciare di visitare, oltre agli interessanti resti preistorici, un piccolo gioiello dell’architettura contemporanea. Nel 1939, Pier Luigi Nervi (1891-1979), il mitico ingegnere, ha regalato alla Sicilia uno dei suoi progetti più avveniristici: l’aeroporto dell’isola, struttura dotata di un hangar sotterraneo, lungo 340 metri e largo 26 metri, per il ricovero degli aerei, mimetizzato da una finta collina. Quest’ultimo fu realizzato scavando nella roccia ma, per abbassare i costi dell’ opera, Nervi, che era anche imprenditore e costruttore, ideò delle strutture in cemento armato prefabbricato che furono poi montate in loco. Questa soluzione, non solo tecnica, ma anche funzionale e artistica, diede alla realizzazione dell’opera una tale magnificenza e visionarietà da lasciare senza fiato, vista anche la committenza di un’opera volta esclusivamente a fini militari. Se è vero, come sostiene Tommaso d’Aquino, che la bellezza nasce «quando nulla manca e nulla viene aggiunto a ciò che è relativo ad un oggetto e che, dal punto di vista puramente formale, la perfezione – cioè l’unione di integritas e di proportio – si rivela a chi la guarda attraverso la claritas », paradossalmente, ma non troppo, l’inutile e superba bellezza dell’edificio costruito da Nervi (l’hangar non era destinato ad essere frequentato dal pubblico) sembra sorgere esclusivamente dalla stessa suprema perizia progettuale e strutturale. Oggi l’immenso spazio è visitabile ed è, spesso, utilizzato dal Comune di Pantelleria, grazie ad un protocollo d’intesa con il Ministero della Difesa, per mostre e manifestazioni.