Arianna Occhipinti produce vino, un ottimo vino.
Creare un vino è un’arte in cui ci sono rispetto, attenzione, devozione alla terra e alla memoria. Ci sono suoni, sapori, colori che nascono da un humus infantile, da un lampo che, per un attimo, ha illuminato la terra all’età di cinque anni. Come la melodia deriva dalla combinazione di suono e silenzio, così anche il gusto del vino è scandito dall’alternarsi di aperto e chiuso, di respiro e di apnea.
Per produrre vino bisogna sporcarsi le mani. Ci sono dolore e fatica. Ci sono l’attesa e la speranza. Come alla roulette, con la vendemmia può perdersi il lavoro di un anno.
Il vino si vende e ci sono incontri, intrecci e amicizie che ti aprono luoghi spaziali e mentali. Ogni uomo è un mondo e, se si ha voglia di ascoltare, si impara sempre qualcosa da mettere da parte e tirare fuori, come un tesoro, al momento opportuno.
La prossima volta che si gusterà un buon vino, si penserà ad Arianna Occhipinti, al suo lavoro, alla sua passione e alla Sicilia che è una terra reale, ma anche letteraria e metaforica, dove si rimane per inseguire l’utopia del momento perfetto.