Burgio è una piccola cittadina, di impianto medievale, in provincia di Agrigento che conta 2600 abitanti circa e nasconde un piccolo tesoro: ha sede, all’interno del paese, la più antica fonderia per campane di Sicilia, attiva dal 1500, e proprietà della famiglia Virgadamo che, nei secoli, ha trasmesso l’arte di padre in figlio arrivando fino ai nostri giorni. In realtà, sarebbe meglio dire che a Burgio ha sede l’unica fonderia artigianale in tutto il Sud Italia. Da qui partono campane di ogni dimensione dirette ai quattro angoli del mondo: da una città limitrofa fino al Venezuela, la fama dei Virgadamo non conosce limiti e le commesse sono numerose.
Fondere una campana è un’arte antichissima in cui è necessaria una particolare perizia. Prima bisogna procedere al modello, poi preparare la lega composta all’80% di rame e 20% di stagno (più o meno) e prepararsi alla fusione che avviene in un altoforno alimentato con legno di rovere. Quando il metallo arriva alla purezza, inizia la colata, momento delicatissimo – basta un nulla e la campana risulterà difettosa – accompagnato da preghiere rivolte alla Madonna.
Ogni campana – potremmo dire – ha una voce e un’anima. Ci sono quelle grasse e panciute con una voce baritonale e delle graziose campane, fanciulle, con una vocina tenera e squillante. Ci sono ancora quelle gravi e austere che, quando suonano, riempiono il cuore di malinconia e quelle festose che, invitando a gioire, fanno accorrere interi paesi alla festa del santo patrono.
La famiglia Virgadamo è da sempre custode di queste arti segrete e le ha preservate fino ai nostri giorni adattando la produzione alle richieste dei nuovi tempi: campane attivabili con sistemi computerizzati, set di carillons capaci di suonare , all’unisono, qualsiasi melodia e orologi per campanili prodotti con le tecniche e i meccanismi più all’avanguardia.
I Virgadamo sono anche rinomati restauratori di campane. Le intemperie, i fulmini e la naturale corrosione del metallo rendono rauca la voce di molte di esse. Alcune tacciono per decenni in attesa di un esperto medico che possa restituire loro quel timbro particolare. Il mastro campanaro, con i suoi strumenti e la sua antica perizia, risana crepe, ripristina la giusta sonorità e, voilà, l’antica melodia torna a risuonare tra le strade del centro cittadino.