Amicopolis. Il social siciliano che sfida Facebook

Amicopolis a Caltanissetta: Fulvio Amico, crea un regno, a sua immagine, e sfida il colosso Facebook inventando il social network che ti paga. Per ogni contenuto che posti ricevi una piccola somma di denaro. Quando arrivi a 300 euro, puoi ritirare i soldi. Il centro di sviluppo si trova a Caltanissetta  e, forte di 50 programmatori, Amico è riuscito a creare un esercito di estimatori che cantano le sue lodi e quelle della sua creatura. On line dal 2017, Amicopolis è una startup aderente al Programma Microsoft BizSpark.

Fin qui è tutto fantastico! Quello che dobbiamo aggiungere è che  l’ADUC ha accusato il social network siciliano di essere un sistema a piramide. Molti in rete sostengono che siano in vendita pacchetti pubblicitari a costi spropositati  che offrono utili altrettanto fuori mercato, senza alcuna autorizzazione delle autorità competenti, da realizzare grazie ai banner che compaiono sul sito.

A quanto detto bisogna aggiungere che la sede legale della società è in Inghilterra e ha un bassissimo capitale sociale. Navigando in rete  si scopre, tuttavia, che Fulvio Amico ha dei fan sfegatati che lo difendono a spada tratta e non vogliono sentire alcun parere contrario su di lui.

I cori vanno da “Amicopolis è l’unico a riconoscere il diritto d’autore” a “i soldi si accumulano lentamente, ma paga”. Altri ancora lodano, rispetto alla concorrenza, una politica di policy molto rigorosa. Ogni commento di hater è bannato senza pietà. Non ci sono contenuti violenti o razzisti di nessun tipo. Questa rigidità, diversamente che in altri social, porta molte persone ad essere escluse senza alcuna spiegazione. Queste decisioni ssono prese malissimo dagli utenti estromessi, mentre sono apprezzate dagli altri che rivendicano la peculiarità di una piattaforma in cui è possibile parlarsi e discutere senza insulti e volgarità. Alcuni iscritti sostengono di aver avuto, grazie ad Amicpolis, anche un sostegno economico che li ha aiutati in un  grave momento di difficoltà grazie alle foto e ai commenti che postavano sul sito.

Come si vede un quadro in chiaroscuro in cui è difficile discernere le esagerazioni in un senso o in un altro. Se volete iscrivervi – che dire? – fatelo. Ma, come consigliava qualcuno, è meglio andare “avanti con giudizio”.