Alessandro Cacciato ha pubblicato, nel 2015, Il Sud vola. Viaggio tra startup e giovani innovatori. E la pubblica amministrazione? che è, da un lato, un’istantanea scattata in un preciso momento storico che fotografa una realtà cangiante e in movimento e che è, dall’altro, una pietra gettata nello stagno per dare voce alle molteplici istanze che provengono dalla società civile e dai suoi stakeholder – che Alessandro conosce bene – in modo che la rilevanza delle imprese innovative, fondamentale per lo sviluppo dell’Italia, sia finalmente compresa dalla PA a cui viene richiesto non il solito e rassicurante aiuto economico, ma un cambio di passo, decisivo, per crescere in un mondo globalizzato.
Alessandro Cacciato vuole, finalmente, avviare una proficua discussione tra il mondo della PA e quello delle aziende 2.0, compartimenti stagni che non comunicano e agiscono, spesso, uno all’insaputa dell’altro, a meno che il destino non li abbia fatti incontrare. Se l’Italia e il Sud, in particolare, vogliono competere alla pari con altre realtà economiche, Stato e aziende non devono più agire isolatamente, ma essere connessi in modo da fungere da catalizzatore di energie benefiche per entrambi.
Il volume si muove su due fronti:
a) interviste a interlocutori pubblici (università, scuole, consorzi) e a quelli privati (aziende, incubatori) che hanno avviato progetti innovativi e buone pratiche.
b) racconto di Case History molto interessanti
Per il primo gruppo, segnaliamo :
1. Le Università, che hanno avuto e hanno un ruolo di stimolo molto importante per l’innovazione e, attraverso consorzi misti, pubblico e privato, hanno diffuso e diffondono buone pratiche sul territorio: ARCA è un incubatore nato da un consorzio tra l’Università di Palermo e investitori privati. Attraverso una dura selezione, sono scelti progetti ad alto contenuto innovativo da avviare alle prime fasi aziendali. Altra esperienza è lo SMART PLANNING LAB, un laboratorio di ricerca avanzato sulle smart city (progetto PON), ideato dalla Facoltà di Architettura a Palermo.
2. CNR – POLO SOLARE DELLA SICILIA – centro di formazione e ricerca pensato per abbattere i costi dell’energia con i pannelli solari a aria e fautore di un altro progetto volto ad utilizzare gli scarti della produzione agricola, quali bucce di agrumi (limonene) e fichi d’india (pectina).
3. La Scuola è un altro importante agente di cambiamento che può portare avanti con incubatori di imprese, come il LATI a Palermo, esperienze che dovrebbero divenire virali.
4. ll Digital Champion, carica istituita nel 2012 dalla UE, ha, tra le sue competenze, quella di aiutare i cittadini a divenire più digitali, agendo su istruzione superiore e su quella universitaria; sulla digitalizzazione della PA; sull’innovazione nelle aziende. In questo momento, detiene la carica Riccardo Luna, ex direttore di Wired. Luna ha deciso di clonare la sua figura in tutti i comuni italiani. Lo scopo è quello di avviare consulenze gratuite sui temi del digitale nella PA e sulla difesa dei diritti digitali dei cittadini e sull’alfabetizzazione digitale.
I Case History raccontati nel volume mostrano che, nel mondo dell’innovazione e delle start up, anche chi è svantaggiato, perché si trova in una zona periferica rispetto ai centri di sviluppo, ha, comunque, delle possibilità da non sottovalutare viste le caratteristiche “leggere” della rivoluzione digitale se confrontate con quelle dell’industria pesante del XX secolo. L’unica discriminante è possedere un’idea originale che bisogna saper sviluppare con tenacia, impegno e umiltà.
La PA, vera e propria, viene fuori dal libro come la nota dolente, spesso un interlocutore sordo (anche se non manca qualche esempio virtuoso). Quali obiettivi dovrebbe, porsi la PA, in particolare al Sud, secondo quanto emerge dalle richieste del mondo imprenditoriale?
servizi più efficienti (energia rinnovabile, connessione super veloce e trasporti)
educazione
leggerezza, best practice, responsabilizzazione, stipendio legato all’obiettivo
fiducia nelle imprese
atteggiamento imprenditoriale
Ma la questione, e mi sembra uno snodo centrale della riflessione di Alessandro Cacciato, è quella di afferrare bene quanto le aziende digitali avrebbero da offrire alla PA in termini di
efficienza
smaterializzazione
smart city
innovazione sociale
sostenibilità
A questo proposito, mi sembra che l’esperienza di Toti Di Dio con PUSH a Palermo e quella di Antonio Perdichizzi, presidente di Confindustria giovani, con Code4Catania, manifestazione ideata allo scopo di mettere in contatto diretto PA e innovatori, indichino una strada, ricca di opportunità straordinarie, da seguire e fa quasi rabbia che un tale capitale di energia e di creatività debba rimanere ancora sotto traccia senza avere quella visibilità e quella ricaduta che sarebbero, per la realtà meridionale, il primo terremoto benefico, a fronte di quelli, storici, disastrosi.
Un’ultima considerazione: l’unico appunto, se può essere considerato tale, da fare ad Alessandro Cacciato è che l’opera in questione è talmente densa, ricca di dati e di realtà sorprendenti che l’autore, di volumi, avrebbe potuto scriverne anche tre. Un libro, tra i tanti possibili, sarebbe stato, in particolare, quello da dedicare a Farm Cultural Park, a Favara, un caso, più unico che raro, di progetto culturale e imprenditoriale perseguito con una lucidità adamantina in un contesto tra i più scoraggianti.